AIACE - Associazione Italiana Amici Cinema d'Essai

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AMICI DI INVIDEO


Il Centro Culturale Amici di INVIDEO nasce nell'ottobre 2001 per sostenere le iniziative di Invideo e nel contempo proporne di nuove come rassegne, concorsi, seminari e altro ancora.

Aderisce all'UICC (Unione Italiana Circoli del Cinema) coerente con la tendenza a spaziare nell'intero universo multimediale: da Internet alla riscoperta del Super 8, dalla pellicola al digitale e dal digitale alla pellicola con un ripensamento/riflessione sulla fotografia.

Nel corso degli anni Amici di INVIDEO ha indetto una serie di concorsi che partissero dal pronome personale singolare: io. Un io che non si contorce su se stesso ma è aperto al mondo, lo guarda e lo valuta conscio di essere una individualità unica e irripetibile che si muove in mezzo ad altre individualità altrettanto uniche e irripetibili.  Un io come soggettività e coscienza di sé in quotidiano confronto con il mondo circostante.

Le edizioni di Amici di INVIDEO:

·        Io e il Cibo 2002

·        Io e il Cinema 2004

·        Io e il Tempo 2005

Per maggiori informazioni: www.amici-invideo.com

·        Io e il Cibo

Nel 2002 abbiamo iniziato con un Concorso come “Io e il cibo” stanchi forse di tanti  pudori, veri o falsi,  che ci vedono  sempre spettatori delle azioni altrui, attraverso il buco della serratura e la lente deformata dei media. Voyeur  che quasi mai si mettono in gioco in prima persona, tanto meno con autoironia o semplicemente per “citarsi addosso”. Chi meglio di noi stessi conosce o dovrebbe conoscere il proprio io? Questo io è l’unico  ente che veramente sentiamo appartenerci e con  il quale siamo, volenti o nolenti, costretti a fare quotidianamente i conti. Tirare fuori il proprio io è faticoso. I nostri limiti ci fanno spesso soffrire, ma una volta che ne prendiamo atto, riusciamo (chi può dirlo?), a conviverci.

Il cibo come nutrimento. Nutrimento del corpo, dell’anima, delle passioni, delle pulsioni. Non soltanto come soddisfazione di un bisogno fisiologico ma come sistema di comunicazione, di significanti che appartengono a una cultura particolare, e che una volta trasmessi diventano patrimonio di tutti. Comunicare noi stessi attraverso il cibo.

Nel nostro Bando di Concorso si indicava solo il tema. Giustamente, a mio avviso,  gli autori hanno realizzato che il cibo fa parte del nostro io e che ne è la metafora più evidente. Noi in fondo non siamo ciò che mangiamo? E che dire del sesso? Scriveva Giacomo Casanova: “Sentendomi nato per il sesso diverso dal mio l’amai sempre (…) amai anche con trasporto la buona tavola”.

Nelle opere pervenute il cibo è visto come “un dono ad un amante assente” oppure come una cena-pretesto al fine di mostrare agli ospiti il proprio lavoro; o ancora come fonte di allucinazioni che, come l’arte, permettono di far affiorare il vissuto più profondo. Può essere anche l’occasione per mettere in scena un antico rito giapponese, il Nyotaimori: attorno a una vergine nuda uomini d’alto rango mangiano il sushi che adorna il suo corpo. Così come può essere il pretesto per indurre a svelare particolari scabrosi.  La carne (intesa come cibo) è comunque carne, a qualsiasi specie di animale essa appartenga. I macellai sono avvisati! E poi perché mai un italiano dovrebbe rinunciare a un piatto di spaghetti?

Ho citato assemblandoli alcuni passi presi a prestito dalle sinossi che hanno accompagnato le opere presentate. Come si può vedere varie sono le tematiche che quell’io e il cibo sono riusciti a suscitare.  C’è poi un’ultima considerazione. Anche se oggi molti uomini sono anche cuochi, resta il fatto che le donne da sempre hanno preparato da mangiare per tutti,  tanto che qualcosa di questa atavica fatica probabilmente è entrata a far parte del loro DNA. Sarà per questo che i video pervenuti a questo Concorso per l’80% sono stati realizzati “dall’altra metà del cielo”?

Premi Ex Aequo:

·        Ami di Marcello Gori, Italia 2002 1’

regia, sceneggiatura, riprese, fotografia, montaggio: Marcello Gori

interprete: Oliviero Nobili

Marcello Gori (Roma, 1964), è professione sistemista informatico. Dal 1994 ad oggi ha realizzato 24 cortometraggi in video ottenendo numerosi riconoscimenti. Fra i suoi lavori più noti: Venerdì 17 e Direttive dall’alto.

Un cortissimo in bianco e nero, giocato sulla quotidianità e l'effetto - sorpresa.

"L’italiano e il suo rapporto con la pasta. Perché un italiano dovrebbe rinunciare al suo piatto di spaghetti?" (Marcello Gori)

·        Ich liebe dich di Michela Lorenzi, Italia  2001 2’ 54“

regia, produzione: Michela Lorenzi

montaggio: Manuel Maggio

Michela Lorenzi (Pavullo del Frignano, 1975) Dopo aver conseguito la maturità scientifica, si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Dal 1997 vince vari premi di pittura e nel 1998 si trasferisce a Berlino e frequenta la “Hdk”. Nel 1999 partecipa ad un workshop all’interno dello ZKM di Karlsruhe. Riceve altri premi e riconoscimenti e partecipa a varie mostre di arte contemporanea in Italia e all'estero e nel 2002 viene invitata a collaborare con il dipartimento di multimedia della University of Main.

Colori, immagini ravvicinate, un senso pittorico, ma anche tattile e olfattivo del cibo: piccola sinfonia del gusto, fra il piacevole e l'inquietante.

"Azione ossessiva di leccare ciliegie candite ed annodare con la lingua gambi di ciliegia" (Michela Lorenzi)

Il premio speciale della giuria:

·        The Food & I di Brunella Battista Canada 2002 11’

soggetto, produzione, montaggio: Brunella Battista

regia: David H. Lyle

fotografia: Tom Evans

riprese: Fernando Ignazio

Brunella Battista (Napoli  1970), risiede  a New Westminster B.C. (Canada). Laureata in Religioni Antiche all'Università di Napoli, ha frequentato l'Accademia d'Arte Drammatica P. Scharoff di Roma e il Physical Theatre di Toronto. E'  titolare della Casa di produzione "dB digital TV". The food & I è il suo primo corto.

Il tema del cibo visto con gli occhi di una giovane vegetariana.

"Girato in 4 giorni (11-17-18 e 25 Agosto 2002) in 9 luoghi diversi a Vancouver e dintorni: un paio di lenzuola bianche della nonna e una sedia a rotelle per dolly/carrello" (Brunella Battista)

·        Io e il Cinema

Per il 2004 “Io e …” pone il cinema, nel senso più esteso del termine, come interlocutore di questo Io ed ha ancora una volta stimola gli autori a mettersi in gioco in prima persona magari con autoironia per raccontarci attraverso le immagini cosa è per loro il cinema. Il cinema inteso nel senso più  ampio, libero e ambiguo possibile unito al proprio Io. Questo Io con cui nolenti  o volenti siamo costretti quotidianamente a fare i conti, I l cinema, metafora della visione, non fa parte anch’esso del nostro immaginario e quindi del nostro Io?

Vorremmo  che in futuro le opere che partecipano al Concorso diventassero una specie di “video archivio della memoria individuale” in cui esprimere attraverso le immagini il bisogno di raccontarsi (vedi al riguardo i diari  on line).

Amici di INVIDEO parte da premesse legate alla video arte ma vuole andare oltre con opere frutto sì di ricerche personali ma anche di contaminazioni fra generi  e culture altre e senza preclusioni verso il mondo dei “corti”.  Monitorare l’intero universo audiovisuale con le  “invasioni di campo”e di stili  spesso anche all’interno di una stessa opera e con un ripensamento/riflessione sulla fotografia.

Parlando di questo concorso, alcune opere sono state considerate dalla giuria “fuori tema”. Gli autori infatti hanno privilegiato il prodotto trascurando il “produttore” forse dando per scontato che, proprio in quanto opera d’autore, dietro ogni film ci fosse comunque quell’io che le aveva realizzate ma era proprio questo Io che noi auspicavamo fosse messo sotto i riflettori. Quell’io che era dietro la macchina da presa. Quell’Io e il cinema. Gli autori  comunque non si sono appiattiti sulle mode che spingono alla ricerca spasmodica del consenso del pubblico a scapito magari di una ricerca personale ma è prevalso  il desiderio di raccontare e raccontarsi con sincerità e con un denominatore comune: l’amore per il cinema. E non poteva essere diversamente dato il tema del concorso ma come tutti gli amori anche questo si manifesta in maniera diversa a seconda di chi ne è rimasto prigioniero senza dimenticare il binomio amore/odio sempre presente in ogni passione.

Il video premiato:

·        Earth Men Lake. Dialoghi sulla produzione dei film documentario di di Alberto Signetto, Italia 2004 10'

riprese: Luciano D’Onofrio, Pier Milanese, Alberto Signetto

montaggio: Marcello Varaldi

post produzione: Kinoetika, Torino

Alberto Signetto (Cordoba, Argentina, 1954) si occupa di cinema e comunicazione dal 1970. A Torino, città nella quale vive, è tra i fondatori della cooperativa ARTINKO (distribuzione cinematografica di qualità: Wenders, Laing, Wajda…) e diventa responsabile del settore cinema, teatro e comunicazione della libreria I Comunardi. Nel 1984 fonda, con altri, la società di produzione cinematografica "Rosebud Company s.r.l.". Dal 1992 collabora con la cooperativa "Index" di Torino. Dal 2002 lavora inoltre con la sua società personale "Red Rhino Productions".  Lavora come regista dal 1982; ha al sua attivo molte realizzazioni.

“A la manière di un film underground degli anni ‘60, un noto produttore, due registi indipendenti e un cameraman svagato discutono sullo stato del cinema documentario in Italia: le difficoltà di produzione, il volontarismo degli autori, la desolazione e l’immobilità del panorama televisivo nazionale. Tutto ciò immersi nella meravigliosa e surreale location de “La sorgente del fiume”, ultimo film del regista greco Theo Anghelopoulos. Un “divertissement” tra il tempo di riproduzione dell’immagine e la riproduzione dell’immagine del tempo ( come forse avrebbe potuto dire JLG)". (Alberto Signetto)

·        Io e il Tempo

Come nelle edizioni precedenti, ancora una volta l’Io da cui sono partite le avventure filmiche non è un io chiuso in se stesso e separato dal mondo e dalla società. Non l’io di Benedetto Agostino d’Ippona, per cui “ Amare mundum non est cognoscere Deum”. L’io del  Concorso che gli autori hanno messo in gioco nei video non è neppure un io egocentrico ma aperto al mondo, alla percezione di un presente non avulso dalla storia e  tanto meno subalterno alle mode di un consumismo pilotato.

Il modo in cui gli autori avrebbero interpretato il tempo, con la serie di oscurità che contiene, era una vera incognita. Il tempo passato, presente, futuro, oggettivo, soggettivo, sincronico, diacronico. Il tempo matematico, fisico, della relatività e dei quanti. Il tempo psicologico, il tempo della gioia, della noia, dell’attesa, dell’amore… cosa sia il tempo è questione aperta da sempre ed era presumibile che la creatività degli autori potesse smarrirsi fra la dimensione della conoscenza e quella della coscienza, divagando in contesti dai contorni confusi in cui il tempo sconfina nella materia e nello spazio. Per la teoria dei loop ”il tempo non esiste: la realtà fisica sarebbe a-temporale, mentre l’illusione del tempo emergerebbe solo a causa della nostra ignoranza sullo stato delle cose” (Prof. Carlo Rovelli, in La Repubblica, 26/5/2005).

Le opere presentate per il Concorso riflettono la complessità del tema. Tutte ci riportano all’attualità del presente perché è  nel presente che esse trovano il loro profilmico e nel tempo la loro unica possibilità d’essere. Apparentemente esse raccontano storie o suggeriscono emozioni il cui nesso col tempo non sempre è palese.   Solo un’ analisi più approfondita  ci rivela che il comune denominatore è il tempo,  mai o quasi coniugato in maniera esplicita. Dobbiamo aggiungere che  per altri autori proprio il tempo in quanto tale è stato l’oggetto ispiratore delle loro ricerche e su queste realizzazioni non poteva mancare l’attenzione della giuria.

In ogni caso, come sul bando avevamo sottolineato con Alain Resnais :“Tutto il cinema è sul tempo”.  Una citazione profetica e illuminante.

Il Concorso vuole essere una finestra aperta ad ogni espressione filmica senza limiti alla contaminazione  fra i generi. Siamo anche orgogliosi di ricevere video realizzati da autori di tutte le età e saremo felici di rivedere confrontarsi col pubblico del Cinema Oberdan, come nella scorsa edizione, autori di più generazioni. Così come il tempo anche l’età è un’illusione?

Premi ex equo:

·        Forma Tempis di Daniela Tortona, Italia 2005 6'

regia, sceneggiatura, montaggio: Lorena Tortora

elaborazione 3D:  Gabriele Roveda

testi: Gabriele Roveda

Lorena Tortora (Milano, 1967) Diplomata in tecnica della grafica e della pubblicità, lavora da anni nel settore dell’immagine e della comunicazione. Con Gabriele Roveda  ha fondato ARCENCIEL, Studio di creatività applicata alla comunicazione e ai nuovi media. Nel 2003 partecipa, grazie ad uno stage presso lo Studio Azzurro, alla realizzazione  dell’istallazione video “Montagna, Arte, Scienza, Mito” presso il MART’ (Museo d’Arte Moderna di Trento e Rovereto). Videomeker per passione, sperimenta l’interazione tra l’immagine in movimento e il suono.

E’ il tempo che rende finite le cose e irrimediabili le scelte. Spesso si rischia di rimanere incastrati, schiacciati, in uno spazio senza tempo, quello della paralisi che precede ogni scelta. Tra un tempo qualitativo e un tempo quantitativo si insinuano continue contraddizioni. La pressione a volte dolorosa di dover vivere con un ritmo e un tempo che non ci appartiene.” (Lorena Tortora)

·        Un attimo dopo di Nicola Fanini Italia 2005  2’57”

interprete: Lorenzo Fornaciari

testo: Edoardo Datteri

musica originale:  Francesco Carmignani

produzione: Occhi produzioni 

Nicola Fanini  (Lucca, 1977) Corso di Laurea in Cinema, Musica e Teatro della Facoltà di Lettere dell’Università di Pisa. Regista, si cimenta con la fotografia e l’elaborazione digitale delle immagini e la sintesi tridimensionale. Sperimenta l’uso di elaborazioni sia negli aspetti video che in quelli sonori. Numerose sue opere sono state ammesse a concorsi nazionali di fotografia e video d’arte.

Il tempo raccontato, il tempo delle vite altrui che vediamo svolgersi di fronte a noi, appare ordinato e coerente. L’osservazione regala un senso agli eventi. Al contrario, ogni attimo del tempo vissuto -il continuo presente del tempo soggettivo- è incociliabile con ciò che lo segue e lo precede. Un attimo dopo non siamo più gli stessi." (Nicola Fanini)

Menzioni speciali della giuria

·        Chora di Lorenzo Adorisio, Italia 2004 15'

musiche: CANTODISCANTO – NIDIDARAC

produzione: LUMIERE audiovisivi srl

Lorenzo Adorisio (Roma 1962)  Maturità scientifica, Facoltà di Lettere “ corso di laurea Prima di Antropologia, poi di Storia dell’arte medioevale. Nel 1984 diploma di fotografo presso l’Istituto di Design di Roma. Dal 1990 lavora come Direttore della Fotografia per Cinema e Pubblicità. CHORA è il suo primo lavoro come regista.

Il cortometraggio CHORA è ambientato  a Cirò un paese semi abbandonato dove un ragazzino affronta il suo primo rapporto con la morte. Il dolore attraverso  la percezione  del tempo passato, presente, futuro.” (Lorenzo Adorisio)

·        Sala d'attesa di Rolf Mandolesi, Italia 2003 10'

Rolf Mandolesi (Milano, 1933) Presidente di FILMVIDEO (Mostra Internazionale del cortometraggio)  Consigliere  del Comitato UNICA  (Union  Internationale du cinema – UNESCO). Vive e opera in Merano. I suoi film hanno raccolto numerosi riconoscimenti. Troppi per poter essere elencati!  Una trentina di “personali” gli sono state dedicate da associazioni culturali e cineclub in Italia, Germania, Austria, Spagna e Russia.

Decorso quotidiano in un ricovero per anziani. Sedersi e … aspettare, mangiare e ….aspettare, ricordare e… aspettare. Non si parla, non si ascolta… si aspetta…” (Rolf Mandolesi)

·        Panorama_ROMA. Seconda parte - Il tramonto di ZimmerFrei, Italia 2004 13'

produzione:  Monitorvideo&contemporary art

Panorama_ROMAè un originale esperimento di visione dello scorrimento del tempo che incrocia l’arte visiva alle sperimentazioni del cinema delle origini (le panoramiche e i panorami dei Lumière, Edison e Albert Khan). Piazza del popolo è stata scelta come snodo pedonale di impiegati, commesse, turisti e prelati. In questo set naturale a pianta ellittica la camera, come la lancetta di un orologio, compie una rivoluzione di 360° in 60 minuti. Il lavoro sperimenta un flusso temporale extra-ordinario:  le riprese di 8 ore sono state accelerate con un rapporto 1:20, fino ad ottenere 24 minuti di video compresso.” (Zimmerfrei)

Menzione straordinaria di Amici di INVIDEO

·        Videominuto di Rosario Gennaro, Italia 2004 1'

produzione: Dormomale Production

Menzione straordinaria per aver affrontato il rapporto con il tempo prendendo

a pretesto con  arguta ironia il bando del Concorso di Amici di INVIDEO, motivo ispiratore del videominuto. Un videomaker cerca di far tesoro del suo tempo ma finisce per perdere sempre più tempo, Complimenti!